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giovedì 15 maggio 2014

Dahon Classic III

Qualche tempo fa, come accennato in alcuni post precedenti ho avuto l'opportunità di acquistare una Dahon Classic III del 1988.
 L'ho incontrata in un negozio di antiquariato, sporchissima, con il telaio pieno di adesivi e nastro isolante e le parti cromate un po' macchiate dall'ossido; dopo qualche buona giornata di lavoro e parecchio olio di gomito questo è il risultato:
Il telaio sembra ancora in ottime condizioni e la bici è provvista degli accessori/componenti originali quali sellino, parafanghi e catarifrangenti, portapacchi, caster wheel (ruotina situata sotto al telaio per appoggiare la bici da piegata e facilitarne il trasporto passivo) etc. anch'essi in buono stato di conservazione. Sul telaio sono presenti ancora anche i vari adesivi Dahon, sul  paracatena con la dicitura Dahon California, così come l'etichetta in metallo sul parafanghi posteriore etc.

Un po' di storia di questa bici raccontata attraverso uno dei primi video promozionali:
Ed altre informazioni interessanti su  Dahon Story

Per quanto riguarda la parte meccanica, la Dahon Classic III monta un cambio interno al mozzo IGH Sturmey-Archer AW 3Speed datato 1987 con pignone da 13 denti, nel mio caso dopo una bella ripulita/lubrificazione e un'accurata regolazione è ancora decentemente funzionante:
Ulteriori info su questo tipo di cambio Sturmey-Archer AW 3 Speed Hub ed informazioni storiche su Sturmey-Archer Heritage

La trasmissione è veramente ben equilibrata, ed ha poco da invidiare alle bici pieghevoli moderne, lo sviluppo metrico è più che accettabile per affrontare leggere pendenze ed è perfetto in  pianura; forse un po' duretta la marcia più lunga:

La Dahon Classic III monta una particolare guarnitura con pedivella destra "ribaltabile", corona da 52 denti  e un movimeto centrale vecchio stile "One-piece crank" statunitense.

Questo tipo di guarnitura mi ha spinto a realizzare un protettore in cuoio per la parte superiore del semitelaio anteriore:
In quanto in fase di piegamento una volta "ribaltata" la pedivella destra,  la pedivella ed il pedale sinistro entrano in contatto sfregando/graffiando la parte in questione.
Il risultato è funzionale ed anche gradevole esteticamente.

Con un po' di pratica la bici si riesce a piegare in una manciata di secondi quasi come Yuen Biao in questa scena tratta dal film del 1988 Dragons Forever con  Jackie Chan e Sammo Hung:


 La bici piegata ed appoggiata in verticale sul rinforzo in acciaio del parafanghi posteriore ha un ingombro veramente ridottissimo. In questa posizione occupa pochissimo spazio, ed in quanto a dimensioni da piegata può competere tranquillamente con Ori o Brompton.
Infatti le misure dichiarate da piegata e appoggiata sullla rotella in orizzontale sono:
 Larghezza 68,58cm Altezza 45,72cm Profondità 24,13cm.
 Le misure reali sono di un paio di cm in più per ogni lato.
 Nota dolente il peso, infatti ci aggiriamo intorno ai 15kg, ma c'è poco da stupirsi tenendo in considerazione l'anno di fabbricazione della bici, le componenti ed il materiale utilizzato; praticamente è quasi tutta d'acciaio, telaio, forcella, il doppio reggisella telescopico, i cerchi, manubrio, piantone sterzo etc. etc.
 Certamente con componenti moderne potrebbe pesare anche 5kg meno.
Comunque sia per il momento non ho intenzione di effettuare cambiamenti radicali, i freni e le leve classiche Lee Chi/Promax, i pedali VP etc. reggono ancora bene ed ho cambiato esclusivamnete camere d'aria, copertoni, manopole e catena perché erano praticamente inutilizzabili;
 le bici classiche è mia abitudine (se possibile)  lasciarle nella versione originale.

La scheda tecnica dal manuale originale (fonte: Bicipieghevoli.net)
In marcia è una bici molto divertente, abbastanza comoda ma soprattutto maneggevole; di tanto in tanto la stiamo utilizzando tranquillamente in città o per piacevoli passeggiate in spiaggia.

Considerazioni finali:
A mio modesto parere è un vero e proprio gioiellino ma soprattutto rappresenta un pezzo di storia delle bici pieghevoli da conservare con cura; inoltre mi ha sempre affascinato, sarà per il particolare telaio "romboidale", per la barra obliqua cromata che blocca il piantone sterzo,  per le ruotine da 16" o forse perché semplicemente mi ricorda con nostalgia gli anni '80.
Questa bici molto probabilmente era stata abbandonata in una casa di villeggiatura sulla costa destinata all'oblio e ad un inesorabile deterioramento; ma per fortuna adesso è in buone mani.

Alla prossima!